Agile People
Ilaria Logiurato

AI e lavoro: cosa prevede l’Art. 11 della Legge 132/2025 per la tutela dei lavoratori

L'introduzionedell’Art. 11 della Legge n. 132/2025 segna un passaggio fondamentale nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali: per la prima volta viene riconosciuto esplicitamente il diritto dei lavoratori aessere informati e tutelati quando le decisioni aziendali vengono supportate o automatizzate da sistemi di IA.

 

Cosa cambia per i datori di lavoro

 

Se un’azienda utilizza strumenti basati su AI nei processi di recruitment, assegnazione mansioni, valutazione delle performance o gestione del rapporto di lavoro, scatta un obbligo chiaro: informare preventivamente i lavoratori con una comunicazione trasparente, in linea con quanto previsto dal DecretoTrasparenza, aggiornato dalla nuova legge.

 

L’informativa dovrà contenere non solo finalità e logica del sistema, ma anche due elementi di particolare rilievo:

•           Possibili effetti delle decisioni automatizzate sul rapporto di lavoro (impatto concreto su assunzioni, avanzamenti, cessazioni).

•           Livello di accuratezza del sistema e rischi di bias o discriminazione, soprattutto nei processi valutativi o selettivi.

 

Questo è il vero cambio di prospettiva: non basta dire “usiamo l’IA”. Serve dimostrare che l’IA non genera effetti distorsivi o ingiusti sul lavoratore.

 

AI ad alto rischio: serve un approccio documentato

 

Incoerenza con l’AI Act, la norma individua come “ad alto rischio”i sistemi AI impiegati per:

 

•           selezione o valutazione dei candidati nei processi di assunzione,

•           attribuzione di incarichi o avanzamenti,

•           valutazione delle performance e dei comportamenti dei lavoratori.

 

Prima della messa in servizio di questi sistemi, l’azienda dovrà:

•           coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori, come previsto dal Regolamento UE 2024/1689,

•           effettuare una valutazione di impatto sui diritti e le libertà dei lavoratori (non solo privacy, ma anche discriminazione algoritmica e correttezza dei processi decisionali).

 

Non solo un obbligo: un’occasione per riorganizzare governance e cultura interna

 

LaLegge 132/2025 chiede alle aziende non solo di essere conformi, ma di dimostrare consapevolezza e controllo sull’uso dell’intelligenza artificiale.

 

Questo significa:

•           mappare tutte le applicazioni AI in uso nei processi aziendali,

•           verificare il livello di trasparenza e sicurezza dei modelli utilizzati,

•           chiarire ruoli e responsabilità (soprattutto tra HR, IT eDPO),

•           aggiornare le informative privacy e procedure interne di audit,

•           formare i dipendenti per renderli parte attiva e non semplici destinatari delle decisioni generate dai sistemi.

 

L’art.11 non introduce soltanto nuovi adempimenti: porta l’IA dentro il perimetro delle tutele del lavoro, mettendo al centro trasparenza, equità e responsabilità.

È un segnale chiaro: la governance dell’AI diventa parte integrante della compliance del datore di lavoro.

 

Con Agile People supportiamo le aziende nell’adeguamento dei processi HR e organizzativi, aiutando i datori di lavoro a introdurre soluzioni AI in modo conforme, documentato e sostenibile, con un approccio che valorizza competenze e tutela le persone.